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GLOSSARIO

ACCENTO In generale si chiama accento (dal latino accentus = proswdi/a) l'aumento di intensità della voce pronunziando un fonema appartenente alla parola, ovvero l'elevazione e la conseguente variazione di tono (grave o acuto) per cui una sillaba assume una tonalità più alta.
ACCENTO INTENSIVO

( DINAMICO)

L'aumento di intensità della voce pronunziando le prime sillabe.
ACCENTO TONICO

( MUSICALE)

Variazione del tono nella pronuncia di una sillaba.
AFERESI (dal greco a)fai/resij = sottrazione) E' la caduta di una o più lettere iniziali di parola, frequente in poesia o nel linguaggio colloquiale.

Es. 'state in luogo di estate, 'Sandro in luogo di Alessandro.

ALLITTERAZIONE Ripetizione della stessa lettera (vocale o consonante) o un gruppo di lettere all'inizio di sillabe o di parole fra loro immediatamente contigue.

E' una figura retorica, cioè un espediente tecnico per ottenere particolari effetti sonori soprattutto nella lettura del verso. Es. " Ille securus somnium sequebatur "


ALLOTROPIA

dal greco allotroj  alloj =altro  + tropoj =spostamento.

Fenomeno per cui una parola cambia aspetto durante il suo processo o evoluzione storica dando origine ad un  "allotropo".

Es. "retto" e "ritto" dal latino rectum.

ALLUNGAMENTO Passaggio di un fonema dalla quantità breve a quella lunga. Importante in greco il cosiddetto "allungamento di compenso ", quel fenomeno cioè che si ha quando una vocale si allunga per conservare la quantità di una sillaba in seguito alla perdita di una articolazione.
ALTERNANZA L'alternarsi di uno o più fonemi, tipico delle lingue indoeuropee. L'alternanza può esse vocalica o consonantica; quella vocalica prende il nome di  " apofonia ".
ANAFORA Ripetizione di una o più parole, al fine di ottenere un effetto particolare di enfasi nel discorso.
ANALOGIA Fenomeno per cui si ha una somiglianza di determinate desinenze in casi diversi. Le desinenze che si prestano più facilmente all'analogia sono la -d e la -s. Tipico il caso di honor, honoris derivato da *honos, honosis, in cui si è avuta la rotacizzazione della -s intervocalica, ed evidenziando una analogia con nomi come dolor, doloris; par, paris, ecc.
APOCOPE

Dal greco apokoph'= amputazione.

Caduta, eliminazione di una lettera o di una sillaba in fine di parola.

Es. lor per loro, men per meno, dar per dare, gran per grande, ecc.

APOFONIA

Dal greco apo'= da e jwnh'= suono.

Alternanza vocalica, che può essere:

- qualitativa (del timbro)

   es. capio / cepi;

- quantitativa quella che avviene all'interno di una sillaba appartenete alla stessa radice;

  es. senex / senatus.

Si dicono gradi apofonici i vari aspetti della alternanza, per cui abbiamo il grado pieno o normale  ( facio / feci ); grado debole o zero, quando cade una vocale; es. la -e- di magister/magistri. Grado allungato se le vocali brevi -e ed -o si alternano con le vocali lunghe -e ed -o.

Es. jo'roV / jw'r.

ASINDETO

Parole o frasi legate senza congiunzioni.

Es. "veni, vidi, vici"

ASSIMILAZIONE

Processo mediante il quale due fonemi contigui o vicini fra loro tendono a diventare simili. Uno dei casi più frequenti in latino è la cosiddetta assimilazione consonantica, tipica di molte voci verbali composte con preverbi.

Es. ad+capio > accipio ( la -d si assimila a c-).

CHIASMO Termine derivato dalla lettera greca  chi 

Indica la disposizione incrociata di quattro termini, per cui il 1° corrisponde al al 4°, il 2° al 3°. Dà forte risalto ai termini stessi.

DATTILO In poesia indica un piede costituito da una sillaba lunga, accompagnata da due brevi: --- u u

E' il piede che dà il nome all'esametro dattilico.

DENOMINALE Parola che deriva da un nome (sostantivo o aggettivo).
DEVERBALE Parola che deriva da un verbo.
DIATESI

(o FORMA)

Indica l'aspetto del verbo. Infatti si può avere la " diatesi "attiva, passiva, medio-passiva o deponente.
DISTICO ELEGIACO

Coppia di versi costituita da un esametro ed un pentametro. E' usato prevalentemente nelle elegie.

Es. Cynthia prima suis miserum me cepit ocellis,

        contactum nullis ante cupidinibus.

ENDIADI

Coppia di termini simili in latino che corrispondono ad un unico concetto.

Es. iuventus et vires = forze giovanili; ars et praecepta = i precetti dell'arte

ESAMETRO DATTILICO

Verso formato in teoria da sei dattili, ma in pratica spesso i primi quattro dattili sono sostituiti con spondei.

Es. Quid iuvat immensum te argenti pondus et auri

GIAMBO

Piede costituito da una sillaba breve ed una lunga: U ---

IPOTASSI Disposizione nel discorso di proposizioni subordinate .
METRICA E' la disciplina che studia la disposizione, la successione delle sillabe brevi o lunghe, tale da creare il ritmo del verso. Le unità di misura di tale ritmo sono il piede e il metro.
OSCURAMENTO

Fenomeno per cui una vocale aperta diventa chiusa. Tipico di molte parole del latino arcaico trasformatesi col tempo.

Es. *lupos > lupus. Sono dette "oscure" le vocali postpalatali e le velari, in opposizione alle prepalatali, che sono dette chiare.

PARATASSI Disposizione nel discorso di proposizioni coordinate.
PENTAMETRO

Verso costituito da sei piedi, in genere dattili, diviso in due parti simmetriche.

Es. e't caput i'mpositi's // pre'ssit Amo'r pedibu's

PROLESSI

(o ANTICIPAZIONE )

E' l'anticipazione tipica di molti pronomi, specialmente relativi, all'inizio di una proposizione. Il pronome in genere anticipa il senso di una proposizione espressa all'infinito o al congiuntivo. Es.  Id scio, deum esse.  

La prolessi del relativo consiste nell'anticipazione della proposizione relativa rispetto alla principale da cui dipende.

Es.  quae tempora tecum egi, ea in mentem revoco .

PROSODIA Insieme delle norme che riguardano la quantità delle sillabe nei testi poetici.
ROTACISMO

Trasformazione della -s- intervocalica in -r-, avvenuta in molti termini arcaici latini.

Es. *es-am > er-am.

SINCOPE (dal greco sunkoph= taglio, caduta. Indica la caduta di un fonema o di un gruppo all'interno di una parola. Es.  amasti da amavisti; laudassem da laudavissem .
SPONDEO Piede costituito da due sillabe lunghe: __  __        
TROCHEO Piede costituito dall'unione di una sillaba lunga ed una breve : --- U
VOCI MEDIE

Parole di senso incerto, che assumono un significato preciso in genere quando sono accompagnate da un aggettivo, oppure ricavandolo dal contesto della frase.

Es.  fortuna, nome generico che normalmente ha bisogno di una specificazione, quale << buona >> o <<cattiva>>.

In latino si ha  facinus ( = azione), che può essere buona o malvagia, in base al contesto;  valetudo = (salute), che può essere buona o cattiva, ecc.

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