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Fogarty

CIAO BRYAN
E' morto l'ex milanese Fogarty. Aveva 32 anni
di Andrea Di Quarto

08/03/02 - Morire a 32 anni annegati nel collo di una bottiglia. Questo è stato il destino di Bryan Fogarty, deceduto mercoledì per problemi cardiaci causati dal suo cronico alcolismo. Una fine insensata e crudele per un ragazzo che i tifosi milanesi avevano ammirato con i colori rossoblu del Milano.
Nato a  Brantford, la città di Wayne Gratzky, aveva fatto presto dell'hockey la sua strada.  Nell'89 era stato giocatore dell'anno della Canadian Hockey League stracciando il record di Danis Potvin in fatto di punti segnati in una stagione da un difensore: 155. Aveva fatto 47 gol e 108 assists in 60 gare con i Niagara Falls Thunder.
Prima scelta di Quebec nel 1987, in Nhl aveva totalòizzato 22 goal e 52 assists in 156 gare con Quebec, Pittsburgh e Montreal. la sua ultima partita l'aveva giocata con i Canadiens nella stagione 1994/95.
Il sistema dei farm-team lo aveva portato spesso nelle minors, poi nel 1997 arrivò la chiamata del Milano di Manno. Fogarty varcò così l'oceano e a Milano mostrò una grande pattinata e una tecnica da big dell'hockey italiano. Tutto questo non bastò al Milano per vincere lo scudetto e quando l'allora presidente Quintavalle chiuse bottega Bryan restò in Europa finendo in Germania per una stagione. Quindi, nel 1998, tentò il camp pre-season di Chicago, ma fu presto riassorbito nel marasma delle minors. La scorsa stagione aveva disputato 11 partite con Huntsville, nella Central Hockey League, e 18 con Elmira, in Uhl.
Purtroppo, in questi anni di peregrinazioni, era entrato nel tunnel dell'etilismo. Nel 1999 Fogarty era stato ritrovato nudo, dentro il liceo di Brentford, stremato dall'alcol. Pochi mesi prima era stato denunciato per guida in stato di ubriachezza. Tutti, ormai, nell'ambiente, conoscevano il suo problema.
Nella stagione 1999-00 Fogarty aveva ritentato l'avventura europea vestendo la casacca degli Hannover Scorpions prima di finire, durante l'estate 2000, in Finlandia nei Pellicani di Lahti. Ma anche qui la sua dipendenza dall'alcol gli era stata fatale.
Mercoledì anche il suo ultimo contratto, quello con la vita, è stato rescisso.
Ciao Bryan da Brentford, la città di Gretzky dove mercoledì è stato un giorno normale.